bioplastica canapa

In questi ultimi anni la questione ambientale si sta facendo strada nel grande pubblico, anche grazie ai cosiddetti "Movimenti per il futuro" guidati dalla giovanissima attivista Greta Thunberg.

Si sono aperti quindi nuovi scenari in numerosi campi di applicazione, per esempio per risolvere l'annoso problema degli imballaggi in plastica che danneggiano enormemente l'ambiente. Ad esempio Kevin Tubbs, fondatore della Hemp Plastic Company, ha sviluppato imballaggi in bioplastica flessibile realizzati con sottoprodotti della lavorazione della canapa.

La bioplastica, ovvero una tipologia plastica a base vegetale, quindi 100% biodegradabile, può sostituire ilBIOPLASTICA CANAPA carbonio a base fossile della plastica con carbonio proveniente da fonti rinnovabili come mais o canapa. L'Azienda di Tubbs al momento produce circa 450 tonnellate di bioplastica alla settimana, e lo stesso Tubbs crede che la bioplastica di canapa supererà il polimero a base di petrolio nei prossimi anni, spinta appunto dal movimenti di giovani che chiedono un cambiamento di paradigma nella società.

 

Ma come si può produrre bioplastica partendo da una pianta come la Canapa?

La canapa è una pianta dalle caratteristiche insolite e straordinarie: innanzitutto la canapa industriale (una varietà che contiene meno del 0,3% del THC) può crescere rapidamente nella maggior parte dei terreni con pochi fertilizzanti o pesticidi (tanto che in alcuni progetti è utilizzata per ripulire terreni contaminati da scorie), assorbendo moltissimo carbonio dall'atmosfera e trasformandolo nell'alto contenuto di cellulosa necessario per la produzione di bioplastica, circa il 65% della biomassa di canapa.

Ad esempio il legno contiene solo il 40% di cellulosa, mentre il cotone ne contiene il 90% ma la suo produzione richiede il quadruplo di acqua per produrre ed elaborare la cellulosa. Eppure la produzione di legno e cotone è pienamente legale mentre la canapa (anche quella industriale) viene osteggiata.

Fortunatamente anche questo retaggio (che risale al periodo della 2°guerra mondiale) sta cadendo e la domanda di derivati di canapa (oli, latte, polveri, tessuti e molto altro) è in continuo e costante aumento. Anche le bioplastiche hanno ricevuto lo stesso aumento e sono utilizzate per lo stampaggio in 3D ad iniezione, possedendo la versatilità delle materie plastiche a base di petrolio, e quindi ideali per formare praticamente qualsiasi tipo di imballaggio, prodotti di arredamente, attrezzatura (anche medica) e molto altro, pur mantenendo una biodegradabilità che la rende praticamente innocua per l'ambiente.BIOPLASTICA 3D

L'Italia sarebbe il paese europeo ideale per condizioni climatiche per la coltivazione su larga scala di questa pianta miracolosa, vale la penaricordare che al momento della sua messa al bando nel 1937 l'Italia era tra i primissimi produttori MONDIALI, che ci permetterebbe di risanare il nostro ambiente naturale devastato da anni di plastiche derivate da petrolio, contribuendo a diffondere la cultura del riciclaggio e della biodegradabilità e della conservazione dell'ambiente.

Ma va compiuto un primo passo per regolizzare la produzione di canapa e rimuovere tutti gli ostacoli alla sua diffusione. Ora. Non c'è più tempo.