cbd contro thc

 

Negli ultimi anni la diffusione delle nuove tipologie di Canapa Light tra i consumatori hanno fatto emergere tutte le qualità chimiche della pianta più famosa del mondo, tra cui meritano una menzione a parte sicuramente il CBD e il THC, spesso associate alla differenza tra Cannabis Light e Cannabis “tradizionale”.

Ma qual’è la vera differenza tra queste due sostanze? Vediamola insieme.

 

Il CBD, noto anche come cannabidiolo, è uno dei cannabinoidi presenti nella canapa che si lega ai recettori CB2 presenti nelle cellule T del sistema immunitario, stimolando la guarigione.cbd cannabidiolo medico La sua caratteristica principale è quella di non possedere alcun effetto psicoattivo, cioè non crea assuefazione e risulta particolarmente indicato nella cura di alcune patologie, alcuni studi scientifici stanno confermando la validità di questa sostanza anche nell’ambito della medicina.

Infatti, grazie alla sua capacità di ridurre gli spasmi muscolari, è indicato nelle patologie che provocano convulsioni, epilessia inclusa. Quest’ultima patologia è risultata, in alcuni casi, immune ai medicinali tradizionali, e alcuni medici somministrano terapia alternativa a base di cannabidiolo, che ha effetti antiepilettici, antispasmodici e anticonvulsivanti. Un vero “santo graal” a disposizione di medici e pazienti capace di contrastare forme di ansia e di stress, insonnia e depressione grazie ai suoi effetti antipsicotici e calmanti.

 

Il THC (o Δ-9-tetraidrocannabinolo) invece è il più importante principio attivo contenuto nella cannabis che le da la sua “componente psicoattiva”, ovvero il classico “high” da erba che agisce sul sistema nervoso centrale

Il ricorso alla canapa per le sue proprietà psicoattive può essere motivato da ragioni differenti. Uno degli scopi è quello ricreativo, con l’intento di alterare la mente per sentirsi più rilassati o per intrattenersi. In tal senso la canapa con THC viene ritenuta dagli esperti una sostanza dissociativa, che può generare un effetto straniante e un generale aumento della pigrizia, noto come “sindrome amotivazionale da cannabis”.

 

Ben noti già da secoli, invece, le proprietà lenitive e curative del THC che si rivelano utilissime per coloro che soffrono di diverse patologie, anche gravi: il trattamento di varie malattie neurologiche gravi può trarre benefici dal ricorso alla canapa, come la Sindrome di Tourette o gli spasmi muscolari in genere. In generale, la cannabis permette di alleviare il dolore, soprattutto per i thc proprietà curative pazienti oncologici, ma è raccomandata anche per coloro che soffrono di disturbi cronici che sono associati a lesioni del midollo spinale o a sclerosi multipla. In più, può essere consigliata dai medici anche per superare effetti collaterali di terapie specifiche per l’HIV, della radioterapia e della chemioterapia. Sempre tra i pazienti oncologici, serve a stimolare l’appetito. La cannabis a uso medicinale può essere impiegata anche per abbassare la pressione arteriosa in caso di glaucoma che resiste alle terapie convenzionali.

Inoltre bisogna aggiungere che THC e CBD sono sostanze "antagoniste", poichè recenti studi scientifici dimostrano come il CBD sia un modulatore allosterico negativo perché riduce l'attivazione dei recettori CB1, in modo che, sotto questo punto di vista, si potrebbe in un certo senso affermare che il CBD può bloccare gli effetti collaterali del THC.

La pianta della Canapa è da secoli considerata come una vera panacea per i suoi tantissimi utilizzi, sia in campo medico che non, e tutte le sue componenti sono utili in qualche maniera al nostro organismo, oltre a THC e CBD, recentemente salito alla cronaca per l’aumento di consumo della cannabis “light”, ne contiene molte altre (cannabinolo, il cannabigerolo, il cannabicromene, etc.) di cui parleremo anche nei prossimi articoli.

 

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