canapa medica

La maggior parte degli stati occidentali ha, da diversi anni, regolamentato l’uso e anche la produzione della cannabis per scopi medici,

trainati dall’espansione in Canada e, soprattutto, negli Stati Uniti, dove si è passati nel giro di pochi anni a ben 31 stati su 50 dove è stato legalizzato l’uso medico e non solo.

Ma perché l’utilizzo della cannabis medica è ritenuto così importante per la salute delle persone?

Secondo uno studio statunitense pubblicato sul portale medico Health Affairs nel 2016, l’utilizzo della cannabis medica, ossia l’utilizzo della pianta della Cannabis come terapia medica previa prescrizione, indurrebbe un drastico calo nel consumo di altri farmaci: solo nel 2013 gli Stati Uniti avrebbero potuto risparmiare ben 165 milioni di dollari nel programma di assicurazione medica Medicare. La ricerca ha anche stabilito che, se la terapia fosse stata legale in tutti gli Stati Uniti, il risparmio sarebbe stato di ben 468 milioni di dollari (all’epoca la Cannabis Medica era legale solo in 13 Stati). farmaci canapa

Questo dimostrerebbe, secondo i ricercatori, che i pazienti stanno iniziando a utilizzare la cannabis medica al posto dei medicinali tradizionali per il trattamento di una serie di disturbi: ansia, depressione, glaucoma, nausea, dolore, psicosi, convulsioni, disturbi del sonno e spasticità. Dai risultati ottenuti, è emerso che, in seguito all’introduzione della cannabis terapeutica, sono state rilasciate meno prescrizioni per tutti i disturbi elencati tranne uno (in particolare, 1826 dosi di medicinali per trattare il dolore in meno al giorno e 265 dosi di medicinali per la depressione in meno al giorno).

Inoltre i ricercatori della University of Victoria, in Canada, con una pubblicazione sull’Harm Reduction Journal, hanno analizzato le risposte a un questionario rilasciato ai pazienti iscritti al programma governativo della cannabis medica, ottenendo che il 69% ha riportato di sostituire farmaci da prescrizione (maggiormente narcotici e antidepressivi) con la cannabis medica, il 45% l’alcol, il 31% il tabacco e il 27% altre sostanze illecite.

Per la prima volta dei ricercatori hanno stabilito, finalmente, un nesso casuale tra l’utilizzo di cannabis medica nei pazienti e una diminuzione dell’utilizzo di altri farmaci e, poiché si tratta di un argomento ancora molto discusso, i risultati possono, sostengono gli scienziati, aiutare i politici a valutare i pro e i contro della legalizzazione della prescrizione di cannabis terapeutica.